Se non tutti siamo responsabili del passato, 
tutti siamo responsabili del presente e del futuro che ci attende. 
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noi, oggi, inconsapevoli 
favoriti dalla sorte, 
non  sappiamo cosa avremmo: 
pensato, scelto, fatto, 
nella storia dei padri. 
forse un pensiero, 
un’enciclica laica 
colmerebbe il fossato?. 
diversamente il tempo 
ci seppellirà 
con le nostre vuote parole. 
non costruiremo giardini, 
non avremo occhi felici, 
né  libere menti, né forza e coraggio. 
occorre perdonare ed essere perdonati. 
la celebrazione senza riconciliazione 
è un lutto ripetuto, 
possiede i pensieri, evoca rancori, 
confonde la meta, 
la riconciliazione nutre la verità. 
basta!. 
ai cattivi epigoni, 
parli solo chi ha vissuto. 
a cui lasciamo 
la responsabilità delle scelte d’allora, 
a cui offriamo un pensiero di pace. 
noi vogliamo celebrare la vita che attende, 
trasformare il presente in futuro. 
la “resistenza” 
conviene ai nostri padri, 
non abusiamo della sua età, 
non scordiamo il sangue versato. 
onoriamo mutandola in impegno: 
contro l’inganno, 
la fame, la guerra, 
le miserie dell’uomo, 
le sue feroci discriminazioni. 
verità e riconciliazione 
hanno lo stesso respiro, 
sono la stessa cura 
per sanare le ferite del passato, 
prima che si ammalino tutti i ricordi, 
per dare vita al possibile futuro. 
a voi politici, tutti!. 
custodi di una memoria ingessata 
 ri-affidiamo il compito dimenticato: 
“ la riconciliazione dei cuori ” 
che talvolta le bandiere adombrano. 
date voce alle vittime e ai carnefici 
per una reciproca remissione. 
il cielo mondo ha già ascoltato  
altre storie a sud, ad est del globo  
la nascita di una nuova umanità. 
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